15.000 Professionisti della neve si sono sentiti umiliati nella dignità di persone e di lavoratori con l’ennesimo rinvio della partenza della stagione comunicato lo scorso 14 febbraio, la sera prima della programmata ripartenza di una stagione che, seppure ridotta al minimo, poteva ancora dare una boccata d’ossigeno al comparto. Tanto più che migliaia di Maestri di sci e le oltre 400 Scuole Sci si erano attrezzati e organizzati con massimo rigore pronti ad attenersi scrupolosamente ai Protocolli e Vademecum previsti con la professionalità che da sempre caratterizza la categoria.
Giuseppe Cuc e Maurizio Bonelli: “…non riconoscere il giusto ruolo ai Maestri di sci, significherebbe un ennesimo umiliante schiaffo a tutta la categoria dopo la presa in giro perpetrata la sera del 14 febbraio”
Ora, archiviata la mai iniziata stagione turistica invernale 2020/2021, la più drammatica da quando lo sci moderno esiste, passano i giorni, scorrono le settimane si susseguono promesse e rassicurazioni ma di risposte concrete a sostegno dei Professionisti della neve ancora non ce ne sono.
Considerato che si potrà ricominciare a lavorare, se tutto va bene, a dicembre 2021 il tutto assume i contorni di una tragedia economica.
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