ECCO L’ESCLUSIVA INTERVISTA CON IL DIETRO LE QUINTE DELL’IMPEGNATIVA NUOVA VIA DOLOMITICA APERTA RECENTEMENTE
Cosa ti ha spinto nel tentare la “prima” del Sasso Dieci, denominata Delirio Giallo? “Nel 2015 sono stato in spedizione in Pakistan con un gruppo di 5 ragazzi e come capo spedizione c’era Walter (Polidori, ndr), dove siamo riusciti a scalare una via nuova su una montagna mai salita e abbiamo tentato altre quattro vie, ma purtroppo non completate per problemi oggettivi. Io del gruppo conoscevo solamente una persona, quella che mi ha invitato a partecipare, e prima della partenza ho fatto un po’ di attività con il gruppo e insieme a Walter abbiamo scalato diverse vie sull’Arco Alpino e abbiamo portato a termine un mio progetto su una via nuova in Valle Maggia, in Ticino Svizzera; la via si chiama ‘cani sciolti’ e si possono trovare informazioni in rete). Cosi Walter per ricambiare mi ha invitato su questo suo progetto che aveva in Dolomiti. Quando ho visto la foto della torre mi sono subito appassionato per la bellezza della struttura e per la logica della via”.
La via l’avete studiata nel dettaglio? Con quale metodo? “Walter era già salito due volte con altri due compagni, ma poi gli impegni personali e la difficoltà della via hanno reso questo progetto impegnativo e lungo. Il metodo era semplice: nessuna corda fissa in parete e utilizzo di soli chiodi e protezioni veloci. Purtroppo per avere un margine di sicurezza sufficiente alla fine abbiamo dovuto utilizzare anche pochi spit vista la qualità della roccia”. – See more at: http://www.gmcomunicazione.net/info_detail.cfm?id=501#sthash.TQnw8q6E.dpuf