LO SKYRUNNER E SCIALPINISTA SPAGNOLO CON LA VITTORIA (E RECORD) ALLA RECENTE 15a DOLOMITES SKYRACE DI CANAZEI (TN) SI È RICONFERMATO IL RE DELLA CORSA IN MONTAGNA. TRA I SUOI PARTNER C’È ANCHE SUUNTO, E PROPRIO IN OCCASIONE DELLA GARA TRENTINA HA PARLATO DELLE QUALITÀ DEL NUOVO OROLOGIO LO SKYRUNNER E SCIALPINISTA SPAGNOLO CON LA VITTORIA (E RECORD) ALLA RECENTE 15a DOLOMITES SKYRACE DI CANAZEI (TN) SI È RICONFERMATO IL RE DELLA CORSA IN MONTAGNA. TRA I SUOI PARTNER C’È ANCHE SUUNTO, E PROPRIO IN OCCASIONE DELLA GARA TRENTINA HA PARLATO DELLE QUALITÀ DEL NUOVO OROLOGIO
L’arrivo questa estate di un orologio “avanzato” come l’AMBIT, con le sue innumerevoli funzioni, ha portato a una piccola rivoluzione nel metodo di approcciare l’allenamento e la gara per migliaia di atleti, pro e amatori. Ma, va da sé, quando ci sono concreti vantaggi la questione è subito superata, come ha fatto intendere tra le righe Kilian Jornet Burgada.
Kilian è stato tra i primi a ricevere l’AMBIT HR e a coglierne le potenzialità, come ha confermato al termine della 15a Dolomites SkyRace: “La prima impressione che ho avuto una volta ricevuto l’Ambit è stata quella di avere tra le mani un prodotto molto completo, con tutte le funzioni, tra cui quelle cardio e il GPS”. Già, il localizzatore di posizione è una delle novità più importanti, e in merito Kilian segnala… “è veramente preciso”, aggiungendo: “L’ho provato molto durante gli allenamenti, mi è servito per sapere con esattezza i chilometri fatti e per scaricare i percorsi una volta a casa”. Il catalano nelle fasi di preparazione in altura, infatti, spesso segue il suo istinto, che si sposa con la profonda conoscenza delle montagne e ciò lo spinge a non seguire itinerari “classici” come i sentieri. Ma non è solo un ottimo prodotto per allenamento, evidenzia Kilian: “Lo ritengo molto utile anche in caso di gare lunghe perché, ad esempio, permette di sapere quanti chilometri mancano all’arrivo o quanti ne mancano al punto di ristoro”. Sull’AMBIT HR, infatti, è possibile pre-caricare i dati riguardanti il percorso che si intende affrontare, come ad esempio il punto di arrivo e/o i punti intermedi. “Infine, mi è piaciuta molto la possibilità di personalizzare l’orologio, con visualizzazioni e impostazioni specifiche per i diversi sport, adattandosi quindi alle esigenze del trail runner come dello sci alpinista”, questa l’ultima analisi del fuoriclasse iberico.
Definire Kilian Jornet Burgada “unicamente” un corridore o uno sci alpinista è riduttivo. Lui è senza dubbio a modo suo un genio, se vogliamo come lo sono i più grandi pittori, compositori, scienziati. Il destino ha regalato a questo minuto e giovane campione spagnolo (compirà 25 anni il prossimo ottobre) un dono: riuscire ad affrontare le distanze in montagna, con i suoi infiniti dislivelli e percorsi, con una velocità e una naturalezza fuori dall’ordinario quasi fosse un tutt’uno con l’ambiente circostante.
L’alfabeto SUUNTO di Kilian Jornet Burgada
Sport: “Per me lo sport è un modo di vivere a fondo la montagna, ed è quindi un’opportunità per stare nell’ambiente che più amo”.
Umiltà: “È una dote fondamentale che serve avere per andare in montagna. Io ho sempre la consapevolezza che le cime sono più forti di me; nei confronti di esse siamo molto più piccoli”.
Ultra-trail: “Non è una competizione come lo può essere una Sky Race dove c’è, veramente, la sfida l’uno contro l’altro. L’ultra-trail la considero un’esperienza personale, è nel vero senso della parola una sfida prima con se stessi”.
Notorietà: “Questo è un aspetto della mia vita che non amo molto, infatti, credo che quando deciderò di smettere con lo sport sarà perché non vorrò più conviverci così intensamente”.
Traguardo: “Quando taglio il traguardo con la mente ripercorro tutto quello che è successo durante la gara, è il vero momento in cui hai la certezza di avere concluso”.
Obiettivo: “Ricercare la felicità… per me è stare in montagna, correndo o sciando”.