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DAI 37C° DEL DESERTO DEL CIAD FINO AL MEZZALAMA: L’ESPERIENZA ESTREMA DI CIRAVEGNA

Apr 10, 2017 | 2017, Suunto

IN QUESTA INTERVISTA L’AMBASSADOR SALOMON – SUUNTO SI RACCONTA IN MERITO ALL’ESPERIENZA NEL DESERTO DEL CIAD, CON I SUOI 37 C° E LA SUA NUOVA SFIDA, OSSIA CONCLUDERE NEI “TEMPI” IL PRESTIGIOSO TROFEO INTERNAZIONALE DI SCI ALPINISMO…

 

 

Dal trail running alla corsa desertica nel Ciad, per “Ciravegna” tutto è possibile! Qual è il segreto?

Nessun segreto… solo la volontà, il desiderio di rinnovarsi e affrontare nuove sfide. Per me il trail running rappresenta la palestra. Il divertimento è affrontare sfide in ambienti estremi che mi affascinano in modo particolare, quali l’alta montagna, dove c’è la neve, fino ai deserti, oppure in contesti completamente diversi dai consueti, come l’Inca Trail Marathon in Perù o la Big Five in Sud Africa o ancora l’UTRB alle isole Mauritius”.

 

Parlaci della trasferta nel Ciad? Paese complicato sotto tutti i punti di vista?

Abbiamo avuto la possibilità unica di entrare in un angolo di mondo che in altro modo non ci sarebbe stato possibile raggiungere. L’organizzazione francese di J.P. Allaire, infatti, ha evidenti contatti col governo e la polizia militare del Ciad e così, piano piano, questo Paese si sta avvicinando a una ‘primitiva’ forma di turismo. Li tutto è tenuto sotto controllo dai militari attraverso la forza delle armi e la repressione. Noi abbiamo potuto raggiungere la regione dell’Ennedi, dove si è svolta la gara, attraverso appunto il supporto del governo militare che ci ha messo a disposizione 2 aerei militari che, dalla capitale N’Djadema, in 2 ore ci hanno portato a Fada: un punticino nel deserto dove non esiste un aeroporto civile, ma solo una pista d’atterraggio per mezzi di soccorso o militari. Si tratta di un percorso questo di ben di 1.600 km, che nelle precedenti edizioni veniva coperto in bus in 3 giorni di viaggio! Da Fada, sempre scortati, utilizzando 36 fuoristrada 4×4, che ci hanno centrifugato per altre due ore, ci hanno portato al campo base distante 120 km, In un angolo di mondo incantato”.

Per leggere l’intervista completa clicca il link a fianco.

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