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OMAR DI FELICE E L’IMPRESA NEL GELO SCANDINAVO

Gen 31, 2017 | 2017, Suunto

È INIZIATA IERI L’ULTIMA FATICA IN ORDINE DI TEMPO PER IL FORTE ULTRACYCLER ITALIANO. SCOPRIAMO COME SI È PREPARATO PER QUESTA STRAORDINARIA AVVENTURA IN FINLANDIA

 

 

 

 

In media, qual è il tuo carico di allenamento settimanale? Quanti chilometri percorri? Quanti ne hai percorsi in totale lo scorso anno?
In genere, durante l’inverno mi alleno per 5-6 giorni alla settimana, quindi percorro circa 500-600 km in bicicletta ogni settimana. Rispetto alla normale attività dei ciclisti di professione non è una distanza eccezionale, ma devi considerare che provo ad andare in bici tutti i giorni anche di inverno, sia quando piove che quando nevica, e che faccio molti tratti in salita (8-10.000 metri a settimana). L’anno scorso ho percorso 31.000 chilometri tra sessioni di allenamento, gare e avventure in solitaria”.

 

Qual è stata la temperatura più bassa durante un percorso in bicicletta?
Il percorso con temperature più basse è stato in Norvegia nel 2016. I gradi oscillavano tra -20 e -32°C! Non ero mai andato in bici in condizioni di freddo simili, anche se a febbraio 2015, durante il tragitto senza sosta Parigi-Roma, ho pedalato per 20 ore sotto la pioggia ghiacciata. Posso dire con certezza che è stato uno dei giorni più difficili della mia vita di sportivo”.

 

Qual è stato il percorso più impegnativo che hai fatto?
La prima pedalata artica nel 2014 è stata molto difficoltosa. Per la prima volta, mi sono trovato a pedalare sul ghiaccio. Quando ho sentito che le ruote perdevano aderenza con l’asfalto e slittavano, una condizione di guida molto intensa, mi sono detto: “Omar, tu sei pazzo. Come pensi di arrivare al termine dell’esperienza in questa situazione? Dannazione!” Ho dovuto fare leva su tutta la mia concentrazione e razionalità per trovare il modo migliore per spostarmi sul ghiaccio. Da quel giorno, mi sono innamorato dell’ambiente polare e ora non riuscirei mai a fare a meno di pedalare in quelle condizioni…”.

 

Andare in bicicletta durante l’inverno può essere davvero rischioso; ti sei mai trovato nel mezzo di una tempesta così spaventosa da aver pensato di morire?
Praticare Ultracycling per me non è solo un lavoro, ma è anche un modo per mettermi alla prova. Tuttavia, non dimentico mai che ho iniziato per divertimento. Era il gioco di un ragazzo che sognava di scoprire il mondo a bordo della bici. Quindi, mi sono concentrato su ogni dettaglio. Quando avevo 20 anni sono salito sulla vetta del Passo del Gavia durante una tempesta. Ecco, quel giorno ho pensato di morire. Ovviamente, la mia attività comprende una componente di rischio, ma non è uno sport per stupidi”.

 

Probabilmente, il tuo piano di emergenza è un po’ diverso da quello degli altri. Porti con te un kit di pronto soccorso? Che cosa comprende?
Durante le mie avventure, solitamente, sono accompagnato da un’automobile di supporto. Infatti, c’è una troupe che mi riprende e che è pronta ad aiutarmi in caso di emergenza. La mia ragazza, che si occupa dei miei social network durante le escursioni, è molto esperta in materia di tecniche di pronto intervento. La cosa più importante da fare è fermarsi non appena il corpo invia qualche segnale insolito. Ad esempio, durante l’avventura del 2016 in Norvegia, mi sono dovuto fermare per 2 ore perché ho avuto problemi a due dita della mano”.

 

Dimmi qualcosa in più sul kit. In che modo hai personalizzato la bicicletta per le pedalate invernali?
Per i giri invernali, come quello che farò in Finlandia, userò una bicicletta con i freni a disco. La Wilier Triestina Cross Disc è una bicicletta con telaio in carbonio, dotata di gruppo Shimano Ulterga Disc e ruote a disco Mavic. Userò due tipi di pneumatici: quelli standard in situazioni normali/di neve e quelli chiodati in caso di strade molto ghiacciate. Sull’attacco del manubrio fisserò l’orologio Smart Watch GPS da ciclismo Suunto Spartan Ultra: mi piace sempre registrare la pedalata per analizzare le prestazioni e vedere la temperatura attuale durante la corsa”.

 

Qual è un componente del kit di cui non potresti mai fare a meno?
In caso di ghiaccio, non posso rinunciare ai pneumatici chiodati, ma i freni a disco sono la cosa più importante di tutte: ho fatto il primo giro polare nel 2014 con freni standard ed è stata un’esperienza orribile”.

 

Parli spesso di percorsi da 10 ore, davvero notevole. Tuttavia, che cosa ti spinge a scendere dalla sella?
Ecco una giornata tipo. Ore 06:00 – Mi sveglio e faccio una colazione nutriente. Ore 08:00 – Inizio a pedalare. Mi alleno per 10-12 ore al giorno (con fasi che vanno da 170 a 230 km al giorno). Dalle 18:00 alle 20:00 – Smetto di pedalare, faccio una doccia calda, una cena abbondante e controllo che sia tutto a posto (bicicletta, accessori, abbigliamento) per il giorno successivo. Poi, mi rilasso pensando al percorso della giornata e andando alla ricerca dell’aurora boreale. Mi piace molto fotografare e di notte faccio qualche scatto per immortalarla”.

 

Pensi che più persone dovrebbero andare in bicicletta durante l’inverno?
Sì! Andare in bici durante l’inverno è davvero fantastico. Ovviamente, devi scegliere la giusta attrezzatura e prestare maggiore attenzione rispetto alle altre stagioni. Tuttavia, se sei così coraggioso da pedalare in condizioni di gelo, scoprirai un nuovo mondo”.

 

C’è qualcuno così pazzo da unirsi a te?
Alcuni amici mi hanno detto che vorrebbero fare qualcosa di simile. Magari in futuro sarò il loro allenatore invernale. Perché no?”.

 

Dimmi qualcosa in più su queste avventure invernali: dove andrai? Che cosa farai? Che cosa le rende uniche?
Questa è la parte speciale della mia attività. Molte persone sono convinte che le mie avventure siano fatte solo di sofferenza. Errato. Pedalare su neve e ghiaccio è un’esperienza davvero piacevole ed entusiasmante. Quando attraversi la campagna artica in inverno, puoi ammirare la notte polare e lasciarti coinvolgere dal silenzio che regna, puoi osservare i magnifici colori del cielo e, se sei fortunato, dell’aurora boreale. È come un sogno a occhi aperti, una vera e propria saga speciale…”.

 

L’esperienza che stai per vivere, in che modo differisce rispetto a quelle del passato? Quali saranno le sfide maggiori?
La prima avventura polare è stata di 700 km, poi sono passato a 1200 km e a 1400…questa volta arriverò fino a 1600 km. Tuttavia, per la prima volta attraverserò tutto il paese da sud a nord. Quando guardo la cartina geografica e vedo segnato il percorso da Helsinki a Nordkapp mi emoziono. Sarà il percorso artico più impegnativo della mia vita. Durerà 10 giorni (9 in sella e 1 di riposo a Rovaniemi per controllare le attrezzature), niente affatto semplice. Devo svegliarmi ogni giorno molto presto, mangiare i cibi più adeguati ad apportare energia (con il freddo il consumo aumenta in modo esponenziale), restare concentrato sulla strada… È una vera sfida, non solo per me, ma anche per il mio team di supporto”.

 

L’avventura di Omar è iniziata il 30 gennaio 2017. Seguilo sulla pagina Facebook di Suunto o sulla pagina ufficiale di Omar Di Felice. Sul suo canale Movescount potrai trovare le tracce delle sue tappe di ultracycling in Finlandia.

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